Siamo consapevoli che questo blog si sta trasformando in un bollettino di guerra. D’altra parte il precipitare degli eventi dopo la strage di Suruç rende quanto mai necessario far circolare informazioni che non trovano spazio sui media mainstream – e non solo: si vedano anche testate quali East Journal – supinamente allineati sulle posizioni imperialiste della Nato.
E, a proposito della strage di Suruç, un articolo pubblicato su Limes – Il vero obiettivo della guerra di Erdoğan non è lo Stato Islamico – conferma ulteriormente ciò che da giorni in molte/i stavamo dicendo:
[…]Secondo Fuatavni, “gola profonda” che in passato ha anticipato e svelato diversi piani del governo, l’attuale situazione sarebbe addirittura il risultato di un piano elaborato a tavolino da Erdoğan e i suoi fedelissimi per precipitare il paese nel caos e favorire la conquista della maggioranza assoluta da parte dell’Ak Parti nelle elezioni anticipate. Fuatavni sostiene infatti che l’attentato di Suruç sarebbe stato realizzato da una delle cellule dello Stato Islamico controllate dal direttore del servizio segreto turco (Mit) Hakan Fidan, fedelissimo di Erdoğan.[…]
Mentre proseguono gli arresti in Turchia – 1.302 persone arrestate, di cui 847 accusate di legami con il PKK e 137 con ISIS – la polizia turca spara contro i familiari dei/delle combattenti di YPG/YPJ che reclamano i cadaveri dei loro figli bloccati alla frontiera.
Gli attacchi turchi alle postazioni del PKK si fanno più intensi e l’Iraq ha cominciato a parlare di pericolosa escalation.
Un dirigente della resistenza iraqena (Forze di mobilitazione popolare) ha anche affermato, in un’intervista:
La Turchia ha sempre sostenuto ISIS, come dimostrano i loro bombardamenti nel nord dell’Iraq contro le basi del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK) e quelli contro le YPG (Unità di difesa dei kurdi) nel nord della Siria, entrambi nemici del gruppo wahabita.
Domani a Torino ci sarà un’iniziativa pubblica in solidarietà con il popolo kurdo (si vedano la locandina in fondo a questa pagina e l’indizione su Retekurdistan)
Per approfondimenti:
Comandante di Isis nega conflitto con la Turchia
La Turchia (con gli Usa) dichiara guerra al PKK
Basta con l’Olocausto Curdo!
Turchia e rinnovata repressione contro i curdi: cosa sta succedendo?