Dal giornale turco Today’s Zaman.
Una donna interrogata, avrebbe subito abusi alla stazione di polizia di Erzurum
Una studente universitaria di 23 anni sarebbe stata costretta a spogliarsi e sottoposta ad abusi in una stazione di polizia a Erzurum, dopo che era stata arrestata davanti al suo professore e ai compagni di classe all’università, in un’operazione contro la sezione giovanile del Partito dei lavoratori del Kurdistan (PKK), ha riferito lunedì il quotidiano Karşı.
“Mi hanno [poliziotti] fatta spogliare e hanno esaminato ogni pezzo del mio abbigliamento. È stato il momento più imbarazzante per me”, ha detto İ.Z., studente del quarto anno all’università Erzurum Ataturk, al quotidiano Karşı in un’intervista esclusiva lunedì scorso.
Ha anche detto al quotidiano che non riusciva a smettere di piangere durante il fermo e che gli agenti di polizia in uniforme hanno continuato gli abusi. “Sono letteralmente depressa. Piango da quel giorno. Sono stata seguita dalla polizia e tenuta sotto pressione per tutto il tempo”, ha aggiunto. “Loro [la polizia] avrebbero potuto prendermi a casa mia. Ma lo hanno intenzionalmente fatto nella mia scuola. Quel giorno avevo un esame e, quindi, li ho pregati di trattenermi dopo. Ma mi hanno presa davanti a tutti, senza mostrare alcun mandato di arresto”.
Torture e uccisioni extragiudiziali erano un problema grave nel sud-est a maggioranza kurda durante il culmine del conflitto tra lo Stato e il PKK nel 1990.
Nonostante le riforme giuridiche nel corso del tempo, la violenza della polizia e l’impunità per i funzionari che commettono abusi continua ancora a porre problemi.