Volentieri riprendiamo da UIKI questo breve testo metodologico sulla gineologia.
I metodi della Gineologia
Il metodo come concetto descrive il modo più rapido per raggiungere un risultato in relazione agli obiettivi, alle abitudini e agli approcci più prudenti. La sua determinazione, anche dopo lunghi tentativi, è indispensabile per i rispettivi sostenitori.
“Un metodo di ricerca privo della realtà femminile, una lotta per la parità e la libertà che non metta le donne al centro non può raggiungere la verità, l’uguaglianza e la libertà“ (Abdullah Öcalan)
La mente del maschio dominante ha sviluppato i suoi metodi in tutte le aree collegate con la vita e li ha proposti come le uniche valide verità. Per la Gineologia, questa è una delle questioni principali: rompere tale posizione statica e raggiungere una capacità interpretativa e una ricchezza metodologiche. La Gineologia determinerà i suoi metodi riferendosi alla flessibilità della natura della donna, alla sua energia fluida che non si adatta a forme statiche, alla trasformabilità propria della biologia femminile e all’intelligenza emotiva delle donne.
La Gineologia vuole esaminare le sovrapposizioni vita-donna, natura-donna, natura sociale-donna, per comprendere i modi in cui la cultura creata dalla donna si è riflessa nella società storica. Vuole guardare in modo olistico alle ragioni, alle fonti e ai risultati delle rotture nelle definizioni storiche delle donne e alle trasformazioni delle istituzioni, delle strutture e dei concetti che le circondano.
In sintesi:
la Gineologia vuole mostrare quali metodi sono alla base dei tentativi di dare vita al sistema schiavistico nella geografia del Medio Oriente, vita per lungo tempo costruita intorno alle donne e alla resistenza. Se questo è il caso, come per tutte le scienze sociali, allora anche la Gineologia è interessata al metodo.
Quali sono i metodi che possono essere usati?
Questo punto è stato all’ordine del giorno fin dall’inizio della discussione sulla Gineologia. La Gineologia può comprendere le verità delle donne attraverso metodi multidirezionali, che mettano l’accento sul potenziale interpretativo e che rompano con il dogmatismo, per esortare al coraggio intellettuale.
Ritiene fondamentale
sviluppare metodi che analizzino in modo accurato il rapporto tra gli umani e la società. Ricorda costantemente a se stessa la natura della mente umana, i suoi ordini operativi, le sue strutture e le sue dimensioni profonde, così come il carattere metafisico dell’essere umano. È consapevole del fatto che tutti i metodi portano in gran parte i segni della mente maschile dominante, ma fa di questa consapevolezza uno dei suoi principi fondamentali per lottare contro tale realtà attraverso la lucidità mentale.
Conferisce significato alle trasformazioni e agli sviluppi nati dai dualismi che emergono in ogni momento dello sviluppo, così come alle loro interrelazioni e interazioni. La Gineologia sa che può utilizzare questo metodo anche quando cerca di capire la natura della società, per la liberazione di quest’ultima e dell’individuo. Non è d’accordo con una definizione dei dualismi che li concepisce come opposti, allo scopo di eliminare o l’uno o l’altro, e che comprende i casi di trasformazione e sviluppo come prodotti di questo processo di eliminazione. Intende il metodo della tesi-antitesi-sintesi più appropriato quando analizza i principi operativi dell’evoluzione e della natura sociale. Non accetta la relazione dicotomica tra universalismo e relativismo, linearità e circolarità, localismo e globalismo. Non è possibile interpretare i metodi e i modi in tante maniere quanti sono gli esseri umani, come il relativismo tende a fare. Allo stesso modo, l’immutabilità universalista e l’assunzione dell’evoluzionismo, e le rispettive conclusioni lineari-progressiste, devono essere criticate. Senza accettare i due poli come opposti, la Gineologia li considera come due situazioni che si trovano l’una accanto all’altra nelle realtà sociali.
Non si ferma né al progressismo lineare né alla ciclicità eterna; bensì presta attenzione a dare significato ai singoli momenti. Vede la capacità progressiva degli sviluppi ciclici, nonché il carattere ciclico del progresso. È critica e intende superare la metafisica che “pone i ‘regimi mentali coloniali’ al di sopra dell’intelligenza della natura sociale e che assomiglia a un creatore esterno”. Riconosce e comprende tuttavia la metafisica di “esistenze che trovano la loro espressione nel senso e nel pensiero”. Per riparare il danno inflitto alla mente umana dal positivismo, la Gineologia riconosce l’importanza della metafisica con i suoi valori e la sua saggezza, sacra per la spiritualità umana, mentre combatte scientificamente contro i casi in cui la metafisica viene utilizzata per la distruzione e l’ignoranza.
I metodi della Gineologia fanno ricorso a un atteggiamento mentale che supera la dicotomia soggetto-oggetto sostenuta dalla scienza positivista. Non apprezza il metodo cartesiano che crea poli opposti come noi-loro, uomo-donna, umanità-natura, corpo-mente, servo-Dio, morte-vita. Preferisce la fisica quantistica che toglie credibilità all’assolutismo del dualismo soggetto-oggetto. Non favorisce la separazione tra l’osservatore e l’osservato. Rifiuta di scegliere tra un materialismo che assolutizza l’oggetto e un idealismo che assolutizza il soggetto.
La Gineologia è consapevole che, con lo sviluppo della società classista, la perdita del legame tra intelligenza emotiva e intelligenza analitica dell’essere umano ha portato allo allargamento e al peggioramento del divario tra libertà sociali e individuali. Ritiene, infatti, che l’intelligenza emotiva sia propria di tutti gli esseri viventi e che abbia una natura semplice ma istintiva e decisiva, una struttura sicura e corporea non facilmente ingannabile, che ha un legame stretto con la vita e i suoi rapidi riflessi nella materia della vita, mentre l’intelligenza analitica è dominante e più veloce in materie che riguardano la scelta e il cambiamento. La Gineologia valorizza un metodo in cui intelligenza emotiva e analitica operano in uno stile armonico, equilibrato e reciprocamente complementare.
In tutte le sue osservazioni ed esperimenti, la Gineologia è consapevole del dualismo quantico (quando conosci lo spazio di un fenomeno non puoi conoscerne il tempo, quando conosci il suo tempo, non puoi conoscerne lo spazio). Osservazioni ed esperimenti sono condotti, dunque, con questo dualismo in mente.
La fisica quantistica e cosmica ha interpretato gli sviluppi naturali e sociali e, insieme, ha invalidato il paradigma causalista e progressista dominante nel pensiero occidentale. L’interazione di molti fattori influenza l’esito degli eventi e dei fenomeni, lasciando quindi molte possibilità aperte. Sono pertanto possibili numerosi, molteplici e diversi risultati. La Gineologia è consapevole delle potenzialità e delle possibilità della natura sociale verso la flessibilità, la libertà, la ricchezza, la diversità, la trasformazione e le indicazioni del pensiero e del metodo quantistico nella sua ricerca e nell’analisi. Come affronta la Gineologia i sistemi di conoscenza? Un’altra definizione per la scienza è la “lotta degli esseri umani per comprendere l’evoluzione”. Gli esseri umani non conducono questa lotta solo con la scienza. È possibile osservare questa lotta anche nei settori dei sistemi di conoscenza come la mitologia, la religione e la filosofia, nonché nella comprensione contemporanea della scienza, che invalida i paradigmi precedenti. È per questo che la ricerca della Gineologia esamina anche i risultati prodotti da queste strutture di conoscenza. La Gineologia sarà in grado di acquisire intuizioni sulle realtà delle donne, esaminando le informazioni prodotte da tali sistemi di conoscenza con tutti i loro aspetti negativi e positivi. Diventerà chiaro che i metodi che il patriarcato ha introdotto 5.000 anni fa nelle sue storie mitologiche, sono ancora oggi usati dal sistema dominante maschile in diverse versioni.
Da quando sono cresciute le strutture di pensiero come la mitologia, la filosofia, la religione e la scienza, ha dominato la percezione della conoscenza che la rappresenta come monopolio maschile, invenzione e creazione maschile, che nasce dall’esperienza e dai dettami degli uomini. E questo coincide ampiamente con la realtà. Nella misura in cui questi quattro ambiti di pensiero hanno contribuito incondizionatamente allo sviluppo del potere maschile, la scienza è stata sottratta alla donna e le donne sono state sottratte alla scienza. Ecco perché la donna: nella mitologia, attraverso il personaggio di Tiamat, è stata uccisa da suo figlio Marduk; nella religione è stata espulsa dal cielo per aver raccolto il frutto dell’albero della conoscenza e averlo poi condiviso con il suo compagno di vita; in filosofia è stata imprigionata nella definizione di “uomo incompleto”. Così, i primi passi del movimento intellettuale verso l’Illuminismo, che doveva costituire l’istituzionalizzazione del pensiero scientifico, sono stati legare le donne ai pali e bruciarle vive in quanto “streghe”.
Con l’obiettivo di minare qualsiasi tipo di riconciliazione tra donne e conoscenza e scienza, ma soprattutto tra donne e saggezza, le mitologie hanno rappresentato i matricidi come eroi. Le religioni hanno reso la donna amica di chi attirerà maggiormente l’odio della società e specialmente degli uomini: l’angelo di cui si narra che si rivoltò contro Dio, Satana. La filosofia ha degradato la donna a “irrazionale”, la scienza ha rifiutato in toto di riconoscere la sua umanità ritenendo poco importante definire la donna come un’esistenza che valga la pena esaminare in qualsiasi disciplina.
Il mondo patriarcale come disegno del maschio dominante, considerava un proprio diritto, nella mitologia, far nascere la donna dalla fronte maschile, dare comandi divini nella religione, provare disgusto per le donne nel campo che si definisce “amore per la conoscenza”, la filosofia, e, in nome della scienza, sottomettere la donna alle peggiori torture. Attraverso tali giochi, la mente maschile ha raggiunto il potere.
Il mondo patriarcale ha rimosso, come non fosse mai esistita, la socialità che si è sviluppata intorno alle donne. Ha rubato tutte le preziose fonti e i sistemi di sapere provenienti dalle donne, li ha confinati nei suoi ziggurat, scuole, caserme, centri di ricerca e università, e li ha chiamati “miei”. Rimuovendo la donna da questi processi, ha ostacolato il suo accesso alla conoscenza. Nonostante questi metodi scaltri, la conoscenza della donna prevale ancora nelle profondità della vita, della storia e della società. Rifiutando l’idea che “il sapere è potere”, la Gineologia è sulle tracce del sapere delle donne. Sostituendo le informazioni prodotte dal maschio con interpretazioni alternative, cercherà di restituire alla donna ciò che le è stato rubato.
Le tracce di questo sapere possono essere seguite attraverso le strutture di pensiero sopra elencate.
La Gineologia esamina e valuta entrambi i lati, positivo e negativo, dei metodi e delle forme del pensiero utilizzati da mitologia, religione, filosofia e scienza. Ricorre a questi metodi reciprocamente complementari e insieme contraddittori, utilizzati dall’umanità per migliaia di anni, fino a sviluppare la libera società e il libero individuo. Non privilegia o esclude alcun metodo in quanto assolutamente positivo o assolutamente negativo.
[Le immagini, qui sopra, del giuramenteo delle YJA Star, sono tratte da Primavera in Kurdistan, di S. Savona]