“Le donne romperanno le catene del fascismo”

“Le donne romperanno le catene del fascismo”, ha detto una compagna delle YPS-JIN, promettendo che “Sarà fatta vendetta per le donne assassinate i cui corpi sono stati esibiti, bruciati e buttati nelle strade”.

Una superstite dei massacri negli scantinati di Cizre ha raccontato che i cadaveri delle donne, una volta portati fuori dagli edifici ormai distrutti, venivano spogliati e fotografati dalle forze armate turche.

Le persone che avevano abbandonato Cizre per trovare rifugio, al loro rientro trovano cumuli di macerie là dove c’erano le loro case, come testimoniano le foto che riportiamo qui in fondo. Una donna racconta che, dopo il figlio adolescente, lo stato turco le ha bruciato anche la casa.
770x500cc-srnk-04-03-16-duvar-yazilari18Gli unici muri rimasti in piedi sono quelli su cui campeggiano le minacce, anche sessiste, lasciate dai devastatori di Erdogan: “Vi avevamo detto che vi avremmo fatto vedere il potere del turco”, “Ragazze, siamo qui”, “Dove siete, ragazze?”.

Ad Amed/Diyarbakir lo scorso 2 marzo un’imponente manifestazione ha cercato di raggiungere il quartiere di Sur per fermare il coprifuoco e liberare le persone da giorni imprigionate negli scantinati. Le forze statali hanno risposto con lacrimogeni, idranti e trenta arresti.

A questi arresti si aggiungono quelli di alcune delle persone che erano intrappolate in uno degli scantinati, tra cui la piccola Elif (di 4 mesi) con la madre. Sembra che ieri 32 persone, tra cui bambini/e, donne e feriti, siano state fatte evacuare dagli scantinati; al contempo, però, le forze dello stato hanno sparato su chi cercava di aiutare alcune persone ferite a raggiungere le ambulanze.

Le compagne e i compagni del PKK e del PAJK hanno annunciato l’inizio, oggi, di uno sciopero della fame “a staffetta” e a oltranza in tutte le carceri, contro le politiche genocide e l’isolamento di Ocalan.

In Siria la Turchia continua i suoi bombardamenti sul Rojava, mentre le YPJ/YPG hanno liberato, insieme alle Unità di autodifesa di Shengal, 31 tra donne e bambini/e che erano stati catturati da Daesh.

Immagini da Cizre