Terrore di stato (parte II)

Uccidere civili a volontà: questi sarebbero gli effetti della Legge di Sicurezza Interna turca – una cosiddetta legge ‘antiterrorismo’, che permette alle forze di sicurezza di “aprire il fuoco direttamente e senza esitazione” – abolita nel 1999 e di nuovo in vigore dallo scorso febbraio, dopo esser stata approvata dal parlamento turco.

Spiega l’avvocata Gülizar Tuncer: “La legge consente alla polizia di aprire il fuoco sulla gente per motivi quali il trasporto cuscinetti a sfera e fionde, il coprirsi il volto o il tentativo di lanciare bottiglie molotov”.

Già nel 1990, in Turchia, le forze della controguerriglia avevano messo in atto una ‘guerra a bassa intensità’ nelle province curde attraverso una strategia di ‘esecuzioni extragiudiziali’ e le migrazioni forzate degli abitanti dei villaggi.

L’uccisione di Günay Özarslan – in un raid all’alba sulla sua casa a Istanbul – e l’esecuzione, da parte delle squadre speciali, di due fratelli e un amico il 31 luglio scorso dopo un’irruzione nella loro casa in provincia di Ağrı, non ne sono che degli esempi.

A questo aggiungiamo una testimonianza da Dersim che riguarda un attentato contro la popolazione domenica 2 agosto, quando una bomba nascosta in un cestino dell’immondizia è esplosa in pieno centro città – fortunatamente senza provocare morti né feriti – in “una delle zone più frequentate di Dersim, soprattutto in questo periodo in cui gli emigrati fanno rientro in città, e periodo in cui la gran parte delle persone preferisce frequentare i locali in città, considerati più sicuri, piuttosto che quelli in periferia o in montagna”. Continua a leggere

Newroz 2015 in Italia e in Kurdistan

Il bollettino dell’Ufficio d’Informazione del Kurdistan in Italia sul Newroz 2015

Mentre le celebrazioni del Newroz si susseguono nelle varie città in Kurdistan, con la tradizionale accensione dei fuochi, le delegazioni partite dall’Italia continuano a inviare informazioni sullo svolgimento dei festeggiamenti, sugli incontri con i rappresentanti politici e la popolazione, e in particolare sui cambiamenti e sul significato che questo Newroz rappresenta rispetto anche agli anni passati, quando più forte è stata la repressione, segno di quanta speranza il popolo curdo nutra oggi nella pace e nella libertà, anche dopo aver mostrato al mondo la storica resistenza di Kobane che ha cacciato ISIS dalla città. Diffonderemo tutti gli aggiornamenti e i report tempestivamente.

Continua a leggere il bollettino…


Minacce e attacchi alle celebrazioni del Newroz

Almeno 35 persone sono morte e 70 sono rimaste ferite nei multipli attacchi alle celebrazioni del Newroz (nuovo anno curdo) nella città nel cantone di Cezire di Hasake, nel Rojava-Kurdistan occidentale (Siria settentrionale). Continua a leggere

20 marzo 2015: Oggi un po’ a sorpresa la notizia della cancellazione delle feste previste per il Newroz in tutto il cantone di Cezire.[…] Le bande di ISIS hanno minacciato attacchi e si teme che nei grandi assembramenti possano infiltrarsi e fare stragi tra la gente che fa festa. Continua a leggere

_____________________________________________________________________________

asia-abdullah-1-599x275Incontro con Asya Abdullah 

Il video dell’incontro dell’incontro della delegazione italiana in visita a Diyarbakir per il Newroz 2015 con Asya Abdullah co-presidente del Partito dell’unione democratica PYD.

 


Il Mesaggio di Abdullah Ocalan al Newroz 2015

A TUTTO IL NOSTRO POPOLO

Saluto il nuovo giorno [Newroz] di tutto il nostro popolo e degli amici schierati con la pace, l’uguaglianza, la libertà e la democrazia. La crisi causata dalle politiche neoliberiste imposte a tutto il mondo dal capitalismo imperialista e dai suoi dispotici collaboratori locali porta effetti sulla nostra regione e sul nostro paese. In questo contesto di crisi, le diversità etniche e religiose del nostro popolo e le nostre culture vengono cancellate da guerre identitarie brutali e senza senso. I nostri valori, storici e moderni, della nostra coscienza e politici, non possono essere messi a tacere, né cedere alla rassegnazione di fronte a questo panorama politico. Al contrario è nostra responsabilità religiosa, politica e morale dispiegare un intervento urgente. La nostra lotta per la democrazia, la libertà, la fratellanza e una pace dignitosa per il nostro popolo attraversa ora una fase storica. Continua a leggere