Contro la guerra, contro la censura

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Mentre Turchia e Stati Uniti si accordano per creare una “zona di sicurezza” – in realtà un pretesto per bloccare la rivoluzione in Rojava – le YPJ/YPG hanno ripreso il controllo di Sirrîn, a sud di Kobane, interrompendo un altro corridoio importante per ISIS e mettendo, così in sicurezza la città di Kobane e i suoi dintorni.
Qui potete leggere il comunicato di YPG/YPJ sull’operazione, dedicata ai martiri e alle martiri di Kobane.

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La Corte turca ha approvato ieri la censura di 97 fra agenzia stampa e siti web filo-kurdi.
Per continuare a seguire e diffondere le informazioni – nel momento in cui agenzie quali Firat News e JINHA non dovessero più funzionare – consigliamo, tra altri:
shams shahin
MiddleEastrnfeminist
Cahida Dêrsim
Heval Soro
Hevallo
#WeAreAllPKK
Continua a leggere

Aggiornamenti dal Rojava

La giornata di ieri ci ha tenute col fiato sospeso, dopo l’incursione notturna di alcune decine di fondamentalisti dell’ISIS a Kobane, travestiti con altre uniformi (1 e 2) e con le barbe rasate.

Cerchiamo di fare una sintesi della situazione, al di là della miseria informativa dei media nostrani.

Oltre cento civili sarebbero stati uccisi dai militari del “Califfato” a Kobane e nei villaggi circostanti, ma le/i combattenti di YPG/YPJ avrebbero di nuovo sotto controllo la situazione e i combattimenti sarebbero circoscritti ai due edifici ancora occupati da ISIS, mentre 80 civili presi in ostaggio dalle bande di fondamentalisti nel centro città sarebbero stati liberati.

Nel “cuore del Califfato”, cioè a Raqqa, sarebbe in corso da ieri una pulizia etnica contro la popolazione curda, a cui erano state date 72 per lasciare la città, mentre nella provincia di Al-Baraka, sotto controllo dell’ISIS, ragazze yezide costrette alla schiavitù sessuale sarebbero state messe in palio come premi per una gara di memorizzazione del Corano in occasione del Ramadan. Continua a leggere

Intervista con YPG sulla liberazione di Mabruka

Da UIKI

Puoi raccontarci dell’operazione per la liberazione della città di Mabruka da ISIS? Quale è l’importanza strategica della città? Che la liberazione della città Mabruka, del Monte Kezwan (Abdulaziz) e del circondario di Tal Temir e della linea che porta a Habur Hasaka sia benedetto da tutti i popoli del mondo e dalle popolazioni curde, arabe e siriache che vivono nella regione. L’operazione per liberare il versante poccidentale del cantone di Cezire è terminata con un grande successo. La città è un punto strategico per quanto riguarda la presenza della diversità di popoli nella regione e per essere situata tra Hasake, Serekanye, Tal Abyad e Raqqa. Le aree curde e arabe sono collegate tra loro attraverso Mabruka. Questa città dove pesanti scontri hanno avuto luogo e molti nostri combattenti sono caduti, è stata una ferita in noi. La liberazione della città per noi è un santo progresso.

Che tipo di vantaggio darà nei prossimi giorni alle YPG e alle YPJ la liberazione del Monte Kezwan (Mt. Abdulaziz) e della città di Mabruka? La liberazione di questa città significa la liberazione del lato della frontiera per il cantone di Cezire in primo luogo. È importante anche per la fraternità dei popoli in quanto ospita il popolo arabo e quello curdo. La zona è abitata prevalentemente da arabi. Continua a leggere

Il Kurdistan nel ciclone del Medio Oriente

Leandro Albani                                                                                                                       da Resumen Latinoamericano, 1 maggio 2015

Come si riconfigura il Medio Oriente dopo la rivoluzione in Rojava, regione nel nord della Siria abitata da curdi e altre etnie? Come si muovono le pedine in uno scacchiere instabile e in mutazione permanente come è la mezzaluna fertile? E quali poteri influiscono su questa zona che non sembra avere mai pace e che mette in scacco la stabilità mondiale?

Questi sono alcuni interrogativi che Resumen Latinoamericano ha proposto a Nazanim Armanian, analista di origine iraniana che vive in Spagna dal 1983.

Gli articoli di Armanian – docente di Relazioni internazionali, laureata in Scienze Politiche e docente presso l’Università di Barcellona – studiano attentamente i conflitti in Medio Oriente, tema che l’ha portata a pubblicare 15 libri, tra i quali “Los kurdos y un país inexistente”, “Irán: la revolución constante”, “El Islam sin velo” e “Irak, Afganistán e Irán. 40 respuestas al conflicto en Oriente Próximo”. Continua a leggere