Si sono tenuti oggi, in una blindatissima Şırnak, i funerali di Sêvê Demir, Fatma Uyar e Pakize Nayır e di altre vittime delle atroci violenze dello stato turco.
“La nostra lotta continuerà con gli occhi di Sêvê, il cuore di Pakize e il sorriso di Fatma. Faremo crescere la loro lotta”, ha dichiarato Leyla Birlik nel discorso funebre, mentre la madre di Sêvê ha detto “Le nostre figlie e i nostri figli sono stati uccisi perché non si sono arresi”, aggiungendo che migliaia di Sêvê, Fatma e Pakize stanno già nascendo dalla lotta.
E intanto a Nusaybin annunciavano la propria costituzione le Unità di autodifesa delle donne (YPS-Jin). Sottolineando che gli attacchi delle forze turche prendono di mira in modo particolare donne e bambini, queste nuove unità di YPS-Jin hanno dichiarato:
Le donne kurde e bambini non sono senza protezione, ma si difendono. Contro la mentalità del potere dominante sarà condotta una grande battaglia. Stanno cercando di annientare in particolare le donne kurde. E alla fine, bruceranno nel fuoco che loro stessi hanno acceso. Noi, come donne kurde, annunciamo le nostre unità, basate sulla piattaforma delle YPS [Forze di autodifesa civile], contro il colonialismo, il potere dominante e la violenza contro le donne. Le grida delle madri e dei bambini non resteranno senza risposta. Porteremo avanti la nostra legittima guerra di difesa fino a quando tutto il nostro popolo vivrà liberamente e le donne kurde avranno un futuro libero.
Domenica 17 gennaio, a Roma, appuntamento per ricordare Berivan Şengal.
Di seguito, il comunicato del Centro Socio Culturale Ararat
Invito ad Ararat per la commemorazione di Şehit Berivan Şengal
Car* compagn*,come molt* di voi ricorderanno, nella notte tra il 2 e il 3 agosto 2014 Şengal/Sinjar (Kurdistan meridionale – Iraq), città sacra per la comunità religiosa kurda degli Ezidi, è stata attaccata dagli islamisti dell’organizzazione terroristica Daesh.
La zona era sotto il controllo delle forze dei Peshmerga del presidente del Governo Regionale Kurdo (KRG), Massoud Barzani, quando Daesh ha attaccato Şengal, i Peshmerga hanno disertato le loro posizioni e sono scappati, lasciando la popolazione senza protezione e questo senza preavviso. Continua a leggere