11 febbraio, tutte e tutti a Milano al fianco del Kurdistan

Il prossimo 11 febbraio, nell’anniversario del sequestro di Ocalan avvenuto in Kenia il 15 febbraio del 1999, si terrà a Milano una manifestazione nazionale in supporto alla lotta di liberazione del Kurdistan e per la liberazione di tutti i prigionieri e le prigioniere kurdi. Si parte alle 14 da Porta Venezia. Potete leggere l’indizione su Retekurdistan.

Fra i vari aggiornamenti, ne segnaliamo uno particolarmente significativo dal sito web di UIKI, in cui si spiega come il governo turco abbia deportato i profughi yezidi nel famigerato campo AFAD (di cui avevamo già ampiamente parlato qui) mettendone di nuovo in pericolo le vite.

Due importanti segnalazioni

Sabato 24 settembre si terrà a Roma una manifestazione nazionale a sostegno della lotta del popolo kurdo e per la liberazione di Ocalan. Leggi l’appello e la lettera delle donne di ReteKurdistan.
Nel sito di ReteKurdistan si trovano tutte le informazioni sui pullman per partecipare alla mobilitazione.

Segnaliamo anche la pubblicazione di Gineologia – La scienza delle donne. Le copie vanno richieste direttamente a UIKI onlus.

jinolojibrosur

La rivoluzione delle donne curde: una resistenza leggendaria

“Dalle donne del Rojava a noi” | 8 marzo 2015 | Villa Pallavicini, Milano                           Intervento di Nursel Kilic, responsabile della commissione esteri del movimento delle donne curde.

Le donne curde hanno delle caratteristiche particolari, sono originarie di un popolo diviso in quattro paesi e obbligate a vivere sotto dei differenti regimi oppressori. Doppiamente discriminate, si sono dovute confrontare con degli approcci discriminatori in tutti gli ambiti della società. Si sono ritrovate a confrontarsi con politiche che negano non solo la loro identità ma anche il loro genere. Anche loro, come la gran parte delle donne di questo mondo, sono state formate sulla base dei principi ricevuti e sottomesse a dei ruoli concepiti dal sistema patriarcale. Un sistema che si è riprodotto in tutte le strutture monopoliste della società. Le curde, vivendo in comunità, provengono da differenti credenze e religioni e, rispetto a questo, hanno alcune divergenze riguardanti la posizione della donna nelle differenti strutture sociali.

Una questione fondamentale che ha decretato il risveglio delle donne curde è stata una presa di coscienza riguardo al colonialismo e alle politiche di assimilazione. Si sono avvicinate e, in seguito, impegnate attivamente nella lotta per il riconoscimento dei loro diritti culturali e d’identità all’interno di uno spirito nazionale. Queste donne, portatrici di una cultura curda, sono fino ad oggi le architette di un ponte storico per la trasmissione della lingua e delle tradizioni curde. Hanno affrontato, sotto condizioni molto pesanti, approcci colonizzatori riprodotti non soltanto dalle autorità statali ma anche dalle comunità dove sono state spesso accusate dagli attori della dominazione maschile di essere inferiori e incapaci. Una colonizzazione etnica e sessuale allo stesso tempo. Queste donne, originarie della Mesopotamia,culla della civilizzazione, lottano oggi per reintrodursi a pieno titolo nei ranghi dell’umanità. Continue reading

Verso l’8 marzo milanese: interventi a Radio Onda Rossa

Le compagne della Coordinamenta di Roma hanno dedicato la trasmissione radio del 25 febbraio al percorso milanese verso l’8 marzo, con un approfondimento sulla dea Inanna/Ištar.

Per ascoltare la trasmissione, clicca qui.

Per ulteriori approfondimenti su Inanna/Ištar e la genealogia della potenza femminista, clicca qui.

Cortei a Roma e Bologna per l’8 marzo

8marzo2015-romaJIN, JÎYAN, AZADÎ
LA LOTTA DELLE DONNE KURDE È LA LOTTA DI OGNUNA DI NOI

L‘8 marzo 2015, 104 anni dopo la proclamazione della Giornata Internazionale delle Donne, le donne di tutto il mondo combattono ancora contro il sistema di dominio patriarcale.

Gli attacchi contro le donne diventano sempre più profondi e si sviluppano in modo sistematico o strumentalizzato per alimentare/aumentare norme repressive e securitarie in ogni ambito dell’esistenza fino al femminicidio, che spesso  non viene riconosciuto come tale. La violenza sulle donne, l’eteronormatività, il sessismo, il razzismo, lo sfruttamento, le restrizioni sulla libertà di scelta e di autodeterminazione, l’isolamento sono i dispositivi attraverso cui lo stato capitalista e patriarcale esercita il proprio controllo sulle nostre vite e contro cui ci vogliamo ribellare. Le donne hanno oggi più che mai l’urgenza di costruire insieme la propria autodifesa. Continue reading