Iniziative

Molte le iniziative in giro per l’Italia nelle prossime settimane, dagli incontri con Dilar Dirik alle presentazioni del secondo volume dell’autobiografia di Sakine Cansiz, alle celebrazioni del Newroz. Trovate tutto nel sito di Uiki.

Segnaliamo l’incontro “Non dirmi buona festa della donna; alzati e combatti con me”, che si terrà venerdì 4 marzo dalle 19 al csa Baraonda di Segrate (Milano). Ci saremo anche noi!
[Aggiornamento del 3/3] Per problemi tecnici l’iniziativa al Baraonda è stata rinviata a data da destinarsi.

baraonda

La parola alla madre e alla sorella di Ekin Wan

A proposito dell’immagine della giovane donna di Cizre torturata, uccisa ed esposta nuda nei social media, Delal Eltürk, madre di Ekin Wan, ha dichiarato: “Hanno fatto la stessa cosa alla mia Ekin. Pensavano che ci saremmo vergognate del suo corpo nudo, ma abbiamo tenuto la testa alta. Il degrado e l’indegnità appartengono a loro. A me appartiene la dignità di essere la madre di Ekin”.
La sorella di Ekin, Gülistan, condannando la guerra sporca che si combatte sul corpo delle donne e ricordando il coraggio e il valore di Ekin ha aggiunto: “Non ci vergogniamo del corpo di mia sorella. Stanno cercando di spingerci indietro esponendo i corpi delle donne, ma non ci riusciranno. Se una Ekin muore oggi, ne nascono mille altre. Non possono spaventare le donne. Quando espongono e torturano i corpi delle donne, mostrano la propria mentalità. Le donne si ribelleranno contro questa mentalità”.

Schermata 2016-02-15 a 16.54.14 Ricordiamo Fayiza Neaso, combattente kurda delle YPJ uccisa dagli attacchi dell’esercito turco che da tre giorni bombarda senza sosta il Rojava, dimostrando ancora una volta di essere attivamente dalla parte dei fondamentalisti islamici – cosa di cui anche qualche giornale turco comincia a rendersi conto…

Amargi! La battaglia storica delle donne contro un’eredità di millenni

Dimenticare Ginevra! Saranno le donne a salvare il Medioriente, scrive nella sua pagina fb Dilar Dirik salutando l’apertura dei lavori della prima Conferenza delle donne siriane di Dêrik, in Rojava.

“Se il diritto alla vita è sotto attacco, come nelle città kurde, ci sarà una resistenza contro il fascismo”, rispondono le donne giunte ad Amed/Diyarbakir dalla Turchia occidentale per dare il loro sostegno solidale alla lotta del Bakur.

Quella resistenza non viene affievolita né dalle deportazioni in veri e propri campi di concentramento, né dalle contaminazioni chimiche con cui le forze genocide turche, attraverso il sistema fognario, cercano di avvelenare le abitazioni – come se non fosse sufficiente la distruzione testimoniata dalle immagini raccolte da Firat News

Per questo il governo di Erdogan sta cercando di mettere in atto una politica del divide et impera attraverso alleanze col patriarcato feudale kurdo e con quello religioso.

3Ma la vendetta storica delle donne kurde è già in atto, come dimostrano le giovani donne yezide di Shengal/Sinjar – che, con i loro coetanei, si stanno addestrando per moltiplicare le unità di autodifesa (YPS and YPS-Jin) in tutte e quattro le parti del Kurdistan – e come spiega bene Dilar Dirik in questo breve intervento.

Amargi – donna, stato, civiltà…
Amagi o amargi, la prima parola per descrivere il concetto di “libertà”, comparve nell’antica Sumer attorno al 2300 a.C.
Gli ziggurat sumeri, enormi complessi templari, furono il luogo in cui diversi meccanismi gerarchici cominciarono lentamente a istituzionalizzarsi in quello che possiamo considerare l’inizio di una società fissata in classi: il patriarcato, lo stato, l’esercito permanente e la proprietà privata. Continue reading

Bruciati vivi!

Cizre è al 55mo giorno di “coprifuoco” – termine che dissimula la pratica genocida in atto in molte città del Kurdistan del nord (Bakur).

È di due giorni fa la notizia che altre 37 persone ferite siano da alcuni giorni bloccate in un altro seminterrato a Cizre. Nove di loro, gravemente ferite, sono bruciate vive per un incendio provocato dai colpi dell’artiglieria turca contro l’edificio; altre hanno riportato gravi ustioni. I militari hanno impedito l’accesso sia alle squadre antincendio che alle ambulanze e, non soddisfatti del massacro, hanno ucciso un ragazzino di sedici anni che aveva provato ad uscire dallo stabile.

Nei giorni scorsi a Cizre erano stati trovati altri sei cadaveri, di cui due bruciati.

Alcuni giorni fa, Erdogan aveva dichiarato “Renderemo la vita impossibile a coloro che cercano di stabilire uno stato nello stato, così come abbiamo fatto con quelli che vogliono creare, sotto il nome di comunità, una struttura parallela all’interno dello stato”.
Più chiaro di così…

Riecheggiando l’affermazione mussoliniana secondo cui la maternità sta alla donna come la guerra sta all’uomo, il primo ministro Davutoğlu ha detto che fare figli è un dovere sacro delle donne, paragonandolo al dovere di fare il servzio militare. La risposta delle donne non si è fatta attendere: “Il potere vuole che facciamo figli per uccidere la gente che resiste e lotta per la libertà. Insieme ci organizzaremo e insieme resisteremo”.

A Sur, intanto, continuano le veglie delle madri che da giorni chiedono la restituzione dei cadaveri dei loro figli e delle loro figlie per poterli seppellire.

…ne nascono altre mille!

cenazetc3b6reni(2)Si sono tenuti oggi, in una blindatissima Şırnak, i funerali di Sêvê Demir, Fatma Uyar e Pakize Nayır e di altre vittime delle atroci violenze dello stato turco.
“La nostra lotta continuerà con gli occhi di Sêvê, il cuore di Pakize e il sorriso di Fatma. Faremo crescere la loro lotta”, ha dichiarato Leyla Birlik nel discorso funebre, mentre la madre di Sêvê ha detto “Le nostre figlie e i nostri figli sono stati uccisi perché non si sono arresi”, aggiungendo che migliaia di Sêvê, Fatma e Pakize stanno già nascendo dalla lotta.

770x500cc-mrd-12-01-16-nusaybin-yps-jin-ilani4E intanto a Nusaybin annunciavano la propria costituzione le Unità di autodifesa delle donne (YPS-Jin). Sottolineando che gli attacchi delle forze turche prendono di mira in modo particolare donne e bambini, queste nuove unità di YPS-Jin hanno dichiarato:
Le donne kurde e bambini non sono senza protezione, ma si difendono. Contro la mentalità del potere dominante sarà condotta una grande battaglia. Stanno cercando di annientare in particolare le donne kurde. E alla fine, bruceranno nel fuoco che loro stessi hanno acceso. Noi, come donne kurde, annunciamo le nostre unità, basate sulla piattaforma delle YPS [Forze di autodifesa civile], contro il colonialismo, il potere dominante e la violenza contro le donne. Le grida delle madri e dei bambini non resteranno senza risposta. Porteremo avanti la nostra legittima guerra di difesa fino a quando tutto il nostro popolo vivrà liberamente e le donne kurde avranno un futuro libero.

berivan-630x325Domenica 17 gennaio, a Roma, appuntamento per ricordare Berivan Şengal.
Di seguito, il comunicato del Centro Socio Culturale Ararat

Invito ad Ararat per la commemorazione di Şehit Berivan Şengal

Car* compagn*,come molt* di voi ricorderanno, nella notte tra il 2 e il 3 agosto 2014 Şengal/Sinjar (Kurdistan meridionale – Iraq), città sacra per la comunità religiosa kurda degli Ezidi, è stata attaccata dagli islamisti dell’organizzazione terroristica Daesh.

La zona era sotto il controllo delle forze dei Peshmerga del presidente del Governo Regionale Kurdo (KRG), Massoud Barzani, quando Daesh ha attaccato Şengal, i Peshmerga hanno disertato le loro posizioni e sono scappati, lasciando la popolazione senza protezione e questo senza preavviso. Continue reading

Resistere alla tortura, resistere al genocidio

Dopo l’atroce femminicidio politico dei “tre fiori di libertà“, come sono state definite Sêvê Demir, Pakize Nayır e Fatma Uyar, la lotta delle donne kurde sprigiona ulteriore potenza, trasformando il dolore in forza, malgrado il governo turco continui a mietere vittime – come la giovane Rozerin Çukur, di 17 anni, e l’ancora più giovane Bişeng Goran, di 12 anni, uccisa da un cecchino mentre con la madre e la sorella stava cercando di sfuggire agli attacchi dell’artiglieria, sventolando una bandiera bianca.

Le donne si stanno mobilitando in Kurdistan e in Turchia; ad Ankara è nato un nuovo gruppo di donne che ha dichiarato di voler seguire la strada di Sakine e delle altre compagne.
CYJcRr3WYAAP-cX

A İdil si sono costituite le Unità di autodifesa delle donne (YPS-Jin).
Schermata 2016-01-08 a 17.24.44

In un articolo pubblicato da JINHA, una giovane donna fa capire come la forza di Sakine diventi la forza di altre donne e perché non si piegheranno, né obbediranno mai.

Si è ricordata della lotta di Sakine per resistere alla tortura
ISTANBUL – Quando Duygu Kasakolu è stata arrestata a Istanbul nel 2013, è stata torturata sessualmente in un veicolo della polizia mentre aveva gli occhi bendati. Duygu ha raccontato la storia di come è sopravvissuta alla tortura: ricordando la lotta della sua eroina d’infanzia Sakine Cansiz, la politica kurda assassinata tre anni fa. Continue reading

Ancora un triplice femminicidio politico!

Schermata 2016-01-06 a 10.35.10

Tre bellissimi fiori si intitolava il testo con cui Dilar Dirik, all’indomani del triplice femminicidio di Parigi, ricordava Sakine, Fidan e Leyla.
Ieri nella sua pagina facebook Dilar ha scritto:
Non ci posso credere!!! A pochi giorni dal terzo anniversario dell’omicidio delle tre attiviste kurde assassinate a Parigi, la notte scorsa altre tre attiviste kurde sono state massacrate a Silopi dall’esercito fascista turco. Sêvê Demir, membro del DBP, Pakize Nayır, copresidente del Consiglio popolare di Silopi e Fatma Uyar attivista del Congresso delle donne libere (KJA) sono state assassinate dallo Stato turco che agisce come ISIS!
Più loro diventano ISIS, più noi diventiamo Kobane!
Il sangue delle nostre sorelle non sarà stato versato senza una risposta!
Le donne kurde prenderanno una vendetta storica su tutte le forze del male patriarcali, non importa se si tratta di ISIS o della Turchia!
Ci temono perché la nostra forza farà a pezzi la loro visione del mondo!
Le donne kurde sono insorte per il mondo intero; è giunta l’ora che il mondo trasformi ogni luogo in un territorio di lotta contro coloro che vogliono distruggere i nostri sogni per una vita libera!
Şehîd namirin! Jin – Jiyan – Azadi!!!!

Da Jinha:
Ora le donne aggiungeranno al Dizionario della lotta i nomi di Pakize che aveva detto “Se Botan vince, tutta l’umanità vincerà” ed aveva intrapreso uno sciopero della fame per 68 giorni, di Sêvê, che era stata in carcere per 15 anni, e di Fatma, che ha dedicato la sua vita alla lotta delle donne. Continue reading

Una scia di sangue senza fine e con tanti complici

CWQ_i9iWwAIIg9L

Ancora una volta il governo turco e Daesh/ISIS si muovono di pari passo.

Dopo il terribile triplice attentato jihadista a Till Temir, con 25 morti e oltre 100 feriti (qui il comunicato del copresidente del cantone di Cizîrê, Xelîl Osman), il governo dell’AKP continua ad attaccare mortalmente la popolazione nel nord del Kurdistan, dove oltre un milione di persone sta vivendo sotto coprifuoco; a Silopi le scuole sono state chiuse e trasformate in quartieri generali militari, preannunciando un feroce massacro, nel silenzio complice del mondo intero, mentre al confine col Rojava la Turchia sta costruendo un “muro della vergogna“.

La popolazione kurda continua ad organizzare la propria autodifesa, come le donne che hanno formato le YPJ-S a Sur.

Riportiamo il comunicato del Centro Socio-Culturale Curdo Ararat e di Rete Kurdistan Roma sulla situazione in Kurdistan.

Presidio contro la repressione della popolazione civile in Kurdistan (Roma, 17 dicembre)

La situazione nella regione del sud-est della Turchia (Kurdistan Bakur) si fa ogni giorno più grave. Ormai da diversi mesi la popolazione civile è sottoposta continuamente a coprifuoco e costretta a vivere sotto un assedio che ha devastato città intere e nel quale dal mese di agosto ad oggi sono rimasti uccisi oltre 160 civili.

L’attacco dello Stato Turco diventa ogni giorno più violento.

A Diyarbakir, il quartiere della città vecchia di Sur è sottoposto da giorni ad un durissimo coprifuoco e assediato. Ulteriori provvedimenti riguardano le città di Nusaybin (7° dichiarazione di coprifuoco) ed il distretto di Sirnak, dove a Cizre e Silopi le scuole sono state chiuse a tempo indeterminato e centinaia di mezzi militari hanno occupato le città.

Si prepara un nuovo massacro. Continue reading

Hevala Sara – Sakine Cansiz

Tra un mese ricorre il terzo anniversario del femminicidio politico di Sakine Cansiz, Fidan Dogan e Leyla Söylemez avvenuto a Parigi il 9 gennaio 2013.

SaraII-CopertinaUIKI ha annunciato la pubblicazione in italiano del secondo dei tre volumi dell’autobiografia di Sakine Tutta la mia vita è stata una lotta.

Dal libro è anche stato tratto un documentario, che porta il medesimo titolo.
La lingua originale è il Kurmancî – spiega UIKI – ed è stato tradotto in turco, inglese, tedesco, italiano, olandese e francese. Verrà tradotto anche in spagnolo, persiano ed arabo.
La prima del documentario è programmata per gennaio, contemporaneamente a Parigi e Diyarbakir.

https://youtu.be/s4Wvte8bHOI
Continue reading